Terminato il voto popolare ecco le cinque band qualificate

E' terminato il voto popolare per stabilire quali delle 17 band iscritte saliranno sul Main stage del Bababoom Festival, ed ecco i risultati finali del concorso:

Il voto popolare chiuso giovedi 23 giugno alle ore 23:00 ha visto la seguente classifica:

1 - Babalù

2 - Original this

3 - Devon and Jah Brothers

4 - Moon I mean

5 - Via Smoke

6 - Breda anancy

7- The Young Tree 

8- Rusty Rockerz

9 - Red Stripes

10 - Pharmakos

Di conseguenza fatta la media con i voti dei giudici ecco le cinque band che parteciperanno al Bababoom band contest 2016 - Fase finale, con i relativi giorni di esibizione

 

1- Babalù, Domenica 17 luglio

2- Devon and Jah Brothers, Domenica 17 luglio

3- Red Stripes, Venerdi 15 luglio

4- Via Smoke, Venerdi 15 luglio

5- Rusty Rockerz, Giovedi 14 luglio

Qui trovate i risultati finali

Un ringraziamento di cuore a tutte le band che hanno partecipato e ai votanti.

Conclusa la selezione vi presentiamo ora le cinque band qualificate per il Bababoom Band Contest e che saliranno sul Main stage del festival

Giovedi 14 luglio sarà il turno dei Rusty Rockerz 

I Rusty Rockerz nascono nel Gennaio del 2013 dopo lo scioglimento degli Yellow Pap, reggae band locale in cui erano coinvolti tre degli attuali rusties. Solitamente l’inizio di un progetto è caratterizzato da forte entusiasmo, impegno e voglia di sognare. Per i Rusty Rockerz non fu così. Quando iniziarono le prove infatti c’era ancora chi si portava dentro le macerie che aveva lasciato lo scioglimento del gruppo precedente e chi, invece si trovò catapultato in una nave senza capitano e forse anche senza equipaggio. Una sola cosa metteva d’accordo tutti: riprendere con la reggae music ma dopo un anno chiusi in sala prove per capire cosa volevamo fare. Fu un anno lungo e difficile, con momenti di euforia e altri di scoraggiamento. Malgrado l’anno di clausura si decise in ogni caso di partecipare con mezz’ora di live al concerto delle scuole di Portogruaro per fare una sorta di Beta Test: siamo pronti a stare su un palco? La risposta fu si, il pubblico si divertì e fu entusiasta, ma questo non bastò a dare la svolta. Passò l’estate silenziosamente e arrivò l’inverno. Pian piano, senza accorgercene, ci rendemmo conto che ci stavamo credendo ogni giorno di più. Decidemmo quindi che era ora di uscire dalla sala prove e cercammo occasioni per esibirci. Non fu facile, ma alla fine Andrea Digati aka Diga outta The Fox ci organizzò una serata a Oderzo con Romeo in dj set. Fu un successo e quella data segnò la svolta. Da quel giorno cominciammo a suonare cercando di fare più date possibili. Fu un’estate intensa e che ci mise la voglia di uscire dalla nostra zona per cercare di capire se la nostra musica poteva essere apprezzata anche qualche chilometro più in la. All’inizio della primavera, dopo aver inciso il primo EP autoprodotto “Revive” e aver pubblicato il primo omonimo videoclip ci fu l’incontro con Big Up Events. Di li a poco Big Up Events sarebbe diventato il nostro management e avrebbe cambiato l’estate alle porte.

 

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Venerdi 15 luglio saranno le band classificate terza e quarta a salire sul palco prima di Macka B e saranno i Red Stripes e i Via Smoke.

I Red Stripes nascono a Roma nel centro sociale occupato Ricomincio dal Faro nel dicembre del 2001, grazie all'incontro di alcuni ragazzi con la passione per la musica Reggae e lo stesso messaggio di ribellione. Negli anni la band ha aperto molti concerti di artisti italiani ed internazionali come 24 Grana, Radici nel Cemento, Chop Chop Band, Al Mukawama, Punkreas, Junior Delgado, Macka B., Michael Rose ecc . A Roma la band si è esibita in molti centri sociali, locali e festival della città ma anche in tutta Italia. Nel 2006 la band vince il Rototom Sunsplash Reggae contest ed insieme ai sardi Train to Roots aprono il festival condividendo il palco con artisti del calibro di Junior Kelly, Africa Unite e Burning Spear.

La band definisce il proprio stile sonoro: "Roots, Rock, Reggae" sicuramente influenzato dal piu' classico
Reggae giamaicano rielaborato in chiave moderna. Ad oggi la band conta 7 elementi (voce, tastiere, batteria, basso, chitarra, percussioni e seconda voce). Dopo un silenzio che durava dal 2010, quando uscì l’album “Dissociety”, i Red Stripes sono tornati con un nuovo progetto che vede una grande collaborazione, ovvero quella di Michael Rose. L’uscita del presente
EP (“Out of Babylon”) apre spiragli ulteriori, una nuova visuale su orizzonti inaspettati.
“ non si esclude l’idea di un EP sondante prima dell’uscita del vero e proprio album”, così si era de o e così stato, quasi come un augurio andato a buon fine. Il riuscitissimo singolo dei Red Stripes Out Of Babylon, con la prestigiosa collaborazione di un nome importante come quello di Michael Rose, ha spiazzato non
pochi professionisti del settore, sia per la bellezza della canzone in senso stretto, sia per il nuovo percorso che il singolo fa intravedere, molto interessante, concentrato sul minimale degli arrangiamenti  e sul fondo ritmico del roots,
con il leggero ma efficace innesto di par ture atmosferiche d’elettronica  “Pratichiamo coraggio”, dice Ras Santo, voce e leader dei Red Stripes.

I Via Smoke uniti da una passione comune per la musica reggae, dalla voglia di divertirsi e passare serate indimenticabili alcuni ragazzi decidono di provare a trasformare in musica le poesie di Marco Doneda,un chitarrista ritmico milanese. Così verso Aprile 2015 si completa la formazione composta da Alessandro Migliano alla Voce, Marco Doneda alla chitarra ritmica, Gianmarco Masala alla batteria, Matteo Francioso alle percussioni, Alan Barbizzi al basso , Andrea Toccaceli alla chitarra solista e Alessandro Spoldi alle tastiere. Dopo pochi mesi cominciano le prime esibizioni live della band che nel frattempo ha trovato il nome che più la identifica,” Via Smoke” , ispirandosi alla strada nella quale da adolescenti si passavano serate cercando di evadere dalla realtà in cui ci si trovava ,cercando una realtà parallela nella quale l’importante era saper sognare e dove ci si sentiva grandi anche con poco.

Durante l’estate nel gruppo si crea un grande affiatamento e ciò permette di riuscire ad arrivare in studio a Novembre, dopo pochi mesi di prove, e registrare il primo lavoro, Inspiration.

L’album contiene 7 brani inediti che identificano lo stile roots che i Via Smoke trasmetteno con le loro melodie e con il ritmo ipnotico tipico dello stile reggae.

Subito dopo le registrazioni di Inspiration il percussionista Matteo detto ‘Bonzo faya’ decide di lasciare l’Italia e la band per trasferirsi in Spagna e nei Via Smoke arriva Luca Giannotti che prende a tutti gli effetti il suo posto alle percussioni.

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Infine i primi due classificati usciti dalla classifica dei giudici e dal voto popolare, Babalù e Devon and Jah Brothers presenteranno il loro show domenica 17 luglio prima del concerto di Freddie McGregor Chino & Stephen Di Genius dalla Jamaica.

Devon and Jah Brothers è una reggae band italiana di Rimini nata dall'unione di amici e colleghi musicisti, uniti dalla passione per la reggae music. Nell'inverno 2013 l'incontro tra i musicisti e il cantante di origine nigeriana Devon Miles, ha dato vita ad uno show musicale ricco di energia e in perfetta armonia con la corrente Rastafari e il movimento musicale reggae-roots-dancehall che ne deriva. Esordiscono nella primavera 2014, riscuotendo da subito una grande approvazione da parte del pubblico per la grinta e le vibrazioni positive, unite all'esplosiva presenza scenica del frontman. Questo dà loro la possibilità di esibirsi nei più importanti locali della riviera romagnola come il Velvet rock club e il Rock island di rimini. Attualmente si esibiscono come cover band reggae tribute, con un ricco repertorio che spazia dai classici di Bob Marley fino alla più moderna dancehall e reggae rockers style. In questo momento le loro energie si stanno concentrando anche in studio, nella creazione del loro primo album di brani inediti!

Formazione Devon Ebah (voce) Marcello Grossi (tastiere, cori) Daniele Bartoli (chitarra, cori) William Baiocchi (chitarra) Fabrizio Torelli (basso) Matteo Patrignani (batteria) Andrea Patricelli (percussioni). 

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Babalù è un gruppo che nasce a Potenza nell'estate del 2009 sulla base di un progetto che mira alla continua fusione di sonorità, dal reggae all'hip hop, dal roots al dub.
I pezzi vengono arrangiati e registrati negli home studio “CasaLunatica e Euphonica”, ma in realtà è proprio in questi alchemici mondi che i brani prendono vita.
I testi nascono dalle mani di Gianluca Sanza (voce e dub master) e Ramon Perez Batista (voce e percussioni), spesso partendo da un groove di batteria o più semplicemente da qualche accordo di chitarra, e poi vengono arrangiati con l'apporto di Rocco Sante Sabia (chitarrista, fisarmonicista e cori), Peppe Russo (basso) Fabio Sabato (batteria) e Alessio Guacci (tastiere e programmazioni).
I brani trattano tematiche sociali attuali, a volte raccontano di vita vissuta e spesso sono riflessioni intime e profonde.
La fusione dell'elettronica con gli strumenti acustici esalta il sound della band, dando risalto alla ritmica del basso, della batteria e delle percussioni, e questo crea un solido supporto alla metrica del canto.
Nel 2011 i Babalù vincono il premio "miglior testo" al concorso nazionale "musicultura" (ex premio Recanati) con il brano "mio fratello è pakistano".
Alla fine del 2013, con un cambio parziale della formazione, si rivoluziona non solo lo stile di scrittura, abbandonando il dialetto utilizzato nel primo lavoro "battito stabile", ma anche lo stile musicale, discostandosi dalle sonorità tradizionali del meridione
e inserendo, oltre al ritmo reggae/dub, sfumature latine grazie all'apporto del percussionista cantante cubano Ramon Perez Batista.
Il progetto Babalù ha uno scopo ben preciso, quello di mettere in un calderone, come facevano le streghe e i maghi, tutti gli ingredienti magici che appartengono alla musica. Dai ritmi reggae/dub alle sonorità elettroniche del dub step fino alle metriche hip hop.
Una vera e propria pozione magica, ricca di elementi, di parole e sound.
I testi prendono spunto dalla vita quotidiana, quella delle strade degli amori, dei bimbi che vanno sullo scivolo, dai piatti di pasta dalle cose più semplici. Un viaggio virtuale tra le case e le persone, la VITA. Ecco la parola giusta “la vita”, quella di tutti i giorni, quella che appartiene ad ognuno di noi, e che giorno dopo giorno riesce a stupirci con fatti di cronaca o con una scoperta sensazionale, la ricchezza e la povertà, il bianco e il nero. 

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